Il
nostro lavoro continua, sotto gli sguardi interessati degli studenti
delle scuole confinanti, accompagnato dal profumo del pane che
sfornano a pochi metri da noi.
Giovedì
abbiamo modo di posare una parte dei pannelli di cui è costituito
l'impianto e procedere con la sistemazione della parte elettrica.
Alcuni dei ragazzi che collaborano con il centro missionario ci
aiutano a passare i pannelli fino sul tetto e a realizzare uno scavo
che possa contenere i cavi.
La
giornata di lavoro procede a singhiozzo con continue interruzioni
causate dalla pioggia. All'equatore le piogge arrivano
all'improvviso, con grossi goccioloni che percuotono sonoramente le
tettoie e le fronde degli alberi, seguiti da raffiche di vento. Il
cielo diventa scuro tutto d'un tratto, nascondendo il sole dietro a
spesse nubi, abbassando la temperatura in maniera repentina. Gli
sbalzi termici ci costringono ad adeguare di sovente l'abbigliamento
e la pioggia ci impone di scendere con grande velocità dal tetto di
lamiera, che si trasforma in una superficie sdrucciolevole e
insidiosa.
Gli
abitanti del luogo ci spiegano che la stagione delle piogge è alle
porte: in Kenya le piogge si concentrano quasi interamente da metà
marzo a metà giugno e da metà ottobre fino a natale, garantendo due
raccolti per ogni anno.
In
questi periodi le precipitazioni cadono abbondanti e quando si
rovesciano sulla terra arida creano allagamenti e inondazioni, le
strade diventano in breve impraticabili, i ponti crollano e i pesanti
container degli aiuti umanitari affondano nel fango.
La
popolazione locale tuttavia accoglie con gioa le piogge che
garantiscono risorse idriche per il bestiame e acqua per le
coltivazioni e le cisterne. Infatti il problema della mancanza di
acqua e la difficoltà di reperire acqua pulita in Africa è
estremamente consistente, tanto da essere tristemente noto.
Allora
la nostra intenzione non è tanto quella scrivere qualcosa a
riguardo, riportando quello che abbiamo visto con i nostri occhi, ma
piuttosto raccontare come ci sia capitato di dover abbassare gli
occhi di fronte a chi è abituato a sopportare sulla propria pelle le
difficoltà legate alla scarsità di acqua, ma deve provvedere
quotidianamente a procurarci delle bottigliette di acqua sigillate
perché solo con quelle possiamo bere e lavarci i denti.
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